Impianti di diffusione sonora in ambienti ricreativi: come 'coccolare' i tuoi ospiti

Impianti di diffusione sonora in ambienti ricreativi: come 'coccolare' i tuoi ospiti
Aldo Chiappini - Encore
da Aldo Chiappini - Encore
il giugno 03 settembre 2021

Eccoci al secondo appuntamento dedicato alle installazioni sonore!

Dopo esserci occupati nel primo articolo degli ambienti commerciali - negozi, centri estetici etc. - in questa nuova puntata ci concentreremo sugli ambienti a carattere “ricreativo”. Cosa intendiamo per ambianti a carattere ricreativo?

Ci riferiamo a quei locali in cui è prevista, oltre l’attività principale, una qualche forma di intrattenimento come accade in ristoranti, pub, lounge bar, night etc… 

   

AMBIENTI RICREATIVI

Sia che si tratti di ristoranti, di pub, disco bar e simili, ancora una volta è molto importante capire bene quali sono le esigenze del committente, ancor prima di cominciare a progettare ed installare un sistema di diffusione sonora. Queste esigenze, nel caso di ambienti ricreativi, dipendono dalla tipologia di esercizio e dal modello di business dell’attività stessa ed individuarle fin dalle prime fasi del lavoro è determinante per non commettere errori che possono rivelarsi pensati ed onerosi.

Per rendere il concetto il più semplice possibile pensiamo alle differenze, per esempio, che intercorrono tra un ristorante e un lounge bar:

  • Diversi orari di esercizio
  • Diverse fruizione degli spazi da parte dei clienti
  • Diversa tipologia di clientela
  • Diverse esigenze in relazione programma musicale riprodotto

Appare altrettanto ovvio che le tipologie di impianto audio da utilizzare dipendono anche dal tipo di installazione, al chiuso o all’aperto e, nel caso di “open air”, anche la posizione geografica stessa può influenzare le scelte, sia che si tratti di un rifugio montano a 2000 metri di altezza o una veranda direttamente affacciata sul mare, scegliendo quindi sempre il prodotto giusto, con materiali e grado di protezione idoneo. Cerchiamo adesso di mettere un po’ di chiarezza e proviamo a riassumere quelle che possiamo individuare come le tre prerogative irrinunciabili che deve avere un sistema di diffusione in ambiente ricreativo:

  1. sistema audio estremamente versatile ed in grado di riprodurre musica anche a volume sostenuto quando necessario (caso lounge bar e bar soprattutto)
  2. modularità e possibilità di muovere o ripuntare alcuni diffusori per coprire aree esterne o zone adibite a palcoscenico
  3. regia mixing e matrix più “evoluta” per soddisfare esigenze diverse dalla semplice riproduzione da player audio


PROGETTAZIONE ED INSTALLAZIONE

E’ vero che nel nostro Paese la musica dal vivo non gode, almeno negli ultimi anni, della fama e della diffusione che meriterebbe anche se questa tendenza potrebbe cambiare già nei prossimi mesi/anni, proprio per il rinnovato desiderio delle persone di aggregarsi e godere di musica dal vivo. Anche se forse non è il caso di un ristorante - almeno non tutti - di certo può accadere che un lounge bar o un pub di medie e grandi dimensioni debbano attrezzarsi per accogliere performance dal vivo, dal Dj, al piano bar fino all’esibizione di una vera e propria band. In quest’ottica appare molto importante (se non lungimirante), prevedere un sistema - o una parte di esso - adeguatamente dimensionate -  al fine di rendere possibile una riproduzione degna di un programma sonoro più “sostenuto” (Dj, band live…).

Sia chiaro un concetto, sempre valido: non è mai buona norma “tirare per il collo” un piccolo impianto evidentemente sottodimensionato ma includere fin da subito almeno due diffusori più grandi degli altri sempre pronti ed in grado di garantire l’adeguata pressione sonora senza essere troppo sollecitati. Allo stesso modo, sempre se prevediamo di accogliere performance dal vivo, è buona norma includere nel setup un mixer audio ed una serie di cablaggi aggiuntivi - possibilmente posizionati con ordine nella location - così evitare di tirare cavi volanti che potrebbero rappresentare un intralcio o peggio un vero e proprio pericolo. Quindi ricapitolando:

  • prevedere almeno due diffusori tra gli altri in grado di generare una pressione sonora adeguata su un ampio spettro della gamma sonora
  • mixer per gestire le varie sorgenti e/o i canali audio da miscelare
  • prevedere cablaggi elettrici e di segnale in zone strategiche in modo da muovere casse e attrezzature in base alle esigenze ma senza intralciare o “sporcare” la location

In merito alla scelta del giusto mixer vi rimandiamo ad una serie di articoli molto utili pubblicati sul nostro blog e che potrete trovare a questo link


PRESSIONE SONORA

Il livello di pressione sonora (SPL = sound pressure level) è la misura in dB della deviazione dalla pressione ambientale dell'aria provocata da un'onda sonora. Se nel primo articolo, dedicato alle installazioni in ambienti commerciali (link) abbiamo parlato di comfort acustico in questo caso, soprattutto quando si parla di locali notturni come pub, club o after dinner, è bene prestare attenzione anche e soprattutto a questo aspetto. In questo caso dovremmo allestire un sistema in grado di riprodurre con sufficiente coinvolgimento la musica in tutte le sue frequenze, comprese quelle basse.

Un sistema del genere può essere sia full range sia due o tre vie, poco importa, ma di fatto deve poter generare senza troppo sforzo una pressione sonora sufficiente (diciamo da 115dB in su per dare un valore di partenza molto generico) in un range di frequenze da circa 30 Hz a 18 Khz. Come sappiamo la gamma delle frequenze teoricamente udibili va da 20 a 20.000 Hz ma, come consiglio pratico, sappiate che si può lasciar tranquillamente perdere gli estremi di banda e preoccuparsi anzi di far suonare bene un range leggermente più ristretto. Ad ogni modo non vi fossilizzate su dati e datasheet - che hanno certamente una loro importanza - perché spesso i numeri riportati vanno saputi leggere ed interpretati e non sono affatto lunico parametro da valutare quando si sceglie un impianto audio.

LE FREQUENZE BASSE E IL SUBWOOFER

Le frequenze basse, da intendersi come le frequenze che vanno da circa 300 Hz verso il basso, sono da sempre croce e delizia di fonici e sound designer. Molto spesso si tende ad enfatizzare oltre misura questo spettro di frequenze, credendo così che sia più facile ricreare quel “punch” e quel coinvolgimento ritmico che piace tanto al pubblico. Nella realtà non è questa la strada corretta e spesso un set up non accurato nella riproduzione della parte basse, tende a generare filtri e controfasi che non fanno altro che confondere il programma sonoro.


POSIZIONIAMO I DIFFUSORI IN MANIERA INTELLIGENTE

Nella progettazione di un sistema per un club, un music bar o un pub è determinante il posizionamento dei diffusori. Qualsiasi configurazione di altoparlanti scegliamo - full range, due o tre vie con altoparlanti dedicati alle diverse frequenze dobbiamo sempre e comunque trovare il compromesso ideale tra ingombri e funzionalità, senza dimenticare anche limpatto estetico, sempre più importante e ricercato quando si parla di locali con un certo target”. I subwoofer, per loro caratteristica fisica, sono di solito i diffusori più grandi ed ingombranti e che altrettanto spesso vengono posizionati a terra. 

Chiariamo subito un concetto di base e che si rifà ad una delle leggi indiscutibili della fisica acustica: per riprodurre le frequenze basse - nonostante i molti tricks ed artifici acustici” - occorrono tendenzialmente woofer di medie e grandi grandi. Un sub che si possa chiamare tale monterà uno o più woofer (coni, in gergo) dai 13’’ in su con tutto ciò che questo implica in termini di ingombro. Perchè, nonostante tutto, è quasi sempre una buona scelta utilizzare subwoofer separati e dedicati alle sole frequenze basse? Ecco alcuni vantaggi:

  1. Un sub separato può essere nascosto più facilmente o essere spostato all’evenienza
  2. Il posizionamento a terra di un sub offre vantaggi in termini di pressione totale, grazie all’apporto della superficie riflettente del pavimento dove peraltro si propagano utili vibrazioni
  3. Sub separati significano anche scalabilità e modularità del sistema (quando non necessari possono essere spenti per un risparmio in termini di consumo, dato che sono spesso gli elementi che hanno bisogno di più Watt, quindi più corrente, per funzionare)

 


ANGOLI, SPIGOLI E TRAPPOLE

La stanza, lambiente, le volumetrie e la posizione di pareti, angoli, divani e tutti ciò che compone larredamento influiscono inevitabilmente sul risultato sonoro. Epur vero che ci sono materiali ed arredi che addirittura possono aiutare a smorzare” il suono ma di solito i veri nemici della propagazione dellonda sonora, soprattutto a frequenze più basse che quindi hanno frequenza lunga, sono angoli, spigoli e le superfici altamente riflettenti (vetrate…). Sono proprio le riflessioni e le code di riverbero che si generano negli angoli tra le pareti, pavimento e soffitto a riprodurre un suono spesso confuso e con quel tipico effetto rimbombo”. Niente paura, perché anche in questo caso un buon sound designer con pochi interventi, utilizzando quelle che si chiamano bass trap, può ridurre molto questo problema.

Le bass trap non sono altro che pezzi di materiale fonoassorbente forgiato con forme particolari che assorbono o comunque addomesticano” queste risonanze, spesso riuscendo ad azzerare il problema. Già in fase di progetto ed installazione è importante individuare le zone a rischio e intervenire con prodotti adatti, talvolta anche con colori customizzabile e che quindi possono fondersi bene con lambiente senza creare effetto antiestetico. Su finestre e superfici altamente riflettenti invece c’è poco da fare, se non cercare di coprire almeno provvisoriamente con drappi e tende, così da evitare le riflessioni.

Come avrete capito anche in questo caso rivolgersi a persone competenti e aziende di esperienza e con un catalogo prodotti ben fornito può fare una grande differenza. Ad oggi un buon impianto audio deve essere in grado non solo di suonare bene con la giusta pressione sonora, ma deve essere efficienti, possibilmente modulabile per andare incontro a tutte le esigenze del locale e, sempre più importante, essere perfettamente integrato a livello estetico e funzionale con l’arredo del locale.

Tra i nostri marchi abbiamo sistemi come Void Acoustics in grado di unire alle eccellenti performance sonore uno stile ineguagliabile e totalmente customizzabile, Pioneer Pro Audio, un riferimento assoluto nel settore ed i sistemi Helvia che garantiscono un rapporto qualità/prezzo inarrivabile. Se volete parlare con un nostro product specialist o semplicemente saperne di più sui nostri prodotti non dovete far altro che contattarci tramite la nostra mail!

Provided by Encore Agency

 

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